L’OMS (l’organizzazione Mondiale della Sanità) si è espressa nei confronti dell’Omeopatia raccomandando alle aziende di produzione dei farmaci omeopatici di avere linee guida molto chiare e standardizzate per questo tipo di prodotti.

Questo è quanto espresso dall’OMS nel 2010, per cui le aziende omeopatiche dovranno uniformarsi a delle chiare regole produttive.
Personalmente condivido questa posizione, soprattutto in considerazione del fatto che, in Italia, fin ad ora, i prodotti omeopatici seguono la normativa degli integratori alimentari ed è per questo motivo che i farmaci omeopatici non possono essere sono accompagnati da un bugiardino.

Poter identificare e valutare la natura ed alla qualità dei materiali di origine, come quella degli eccipienti, è un diritto del cittadino e del consumatore dei farmaci omeopatici.
Etichettatura e confezionamento dei farmaci sono fondamentali per consentire ai consumatori un utilizzo sicuro dei prodotti omeopatici. Negli Stati Uniti, in Canada ed Australia sono state elaborato normative che consentono al consumatore di disporre e consultare foglietti illustrativi sull’uso di ogni farmaco omeopatico immesso in commercio.
Quello dell’OMS è quindi essenzialmente un “documento tecnico” che riguarda la sicurezza dei farmaci omeopatici.

Vorrei aggiungere quanto ha dichiarato il dott. Christian Boiron, presidente dei Laboratoires Boiron:

L’omeopatia non ha bisogno di nessun riconoscimento, in quanto i farmaci omeopatici sono totalmente riconosciuti in tutti gli Stati europei e nel mondo. Già 30 anni orsono sono state fatte più di 1000 sperimentazioni scientifiche con lo stesso rigore di quelle fatte sulle medicine allopatiche e sono già state pubblicate sei metanalisi, che comprendono un arco di 15 anni e sono risultate tutte positive.